FROSINONE - Come
ogni anno i Giovani Democratici della provincia di Frosinone ricordano una data importantissima per il nostro paese: il 25
aprile, anniversario della Liberazione italiana
dal nazifascismo.
Riaffermare, oggi, i valori dell’antifascismo e della democrazia - scrive in una nota Lucia Palone, responsabile scuola dei GD - nati dal movimento di Liberazione della Resistenza, fa si che questa festa non sia solo un rito abituale, ma uno stimolo per tutti i giovani e un punto di partenza per la riscossa delle forze sane di questo Paese; un’occasione per ricordare da dove nasce la nostra Repubblica e la nostra Costituzione.
La Costituzione italiana, è il frutto più prezioso nato dalla Resistenza , un testamento di centomila uomini che hanno dato la vita perché i principi di libertà e giustizia potessero essere scritti su questa carta . Ognuno di noi, oggi, può e deve attraverso una propria resistenza individuale, portare un contributo per la salvezza del nostro paese oppure con la propria “desistenza”, come la definiva il giurista Calamandrei, esser complice di una ricaduta che però date le condizioni in cui versa la nostra nazione questa volta potrà essere fatale.
Oggi viviamo nella società delle spettanze, è un inizio desolante della Terza Repubblica e questo perché i valori della Resistenza sono stati messi a tacere per troppo tempo. In tutte le lettere dei condannati a morte della Resistenza, risulta evidente il fatto che i morti non hanno considerato la loro fine come una conclusione e come un punto di arrivo, ma piuttosto come un punto di partenza,come una premessa che doveva consegnare a noi e alle future generazioni il cammino verso l’avvenire.
A differenza di altre guerre quella partigiana fu una guerra fatta interamente da volontari, di qualunque partito che prima di morire dicevano tutti la stessa frase: "Muoio per un’idea".
Questa frase torna nelle ultime parole del partigiano Guglielmo Jervis che sulla copertina di una Bibbia ritrovata dopo essere stato fucilato scrisse: "Non piangetemi, non chiamatemi povero,muoio per aver servito un’ idea".
Il 25 aprile è la festa dei vivi e della libertà, perchè la resistenza parla ai giovani, perché è stata fatta da giovani partigiani - conclude la nota GD - che ci hanno consegnato una responsabilità e l’impegno a continuare la loro lotta per chi verrà dopo.
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