SERRONE - C’è grande soddisfazione, nei quattro comuni coinvolti, per la partecipazione riscossa dal bando per l’individuazione di 20 giovani da inserire come beneficiari nel progetto “Immagini-Amo il nostro territorio”. Realizzato in attuazione del Piano Locale Giovani provinciale e finanziato con fondi regionali del Fondo nazionale per le politiche giovanili, il progetto ha lo scopo di stimolare l’appartenenza dei giovani al proprio territorio, e nel contempo la loro capacità di immaginare/costruire/ideare nuovi percorsi innovativi di sviluppo per migliorare il territorio pur restando fedele alle tradizioni. L’obiettivo, cioè, di incentivare i giovani alla partecipazione attiva dell’economia locale, esortandoli ad esprimere spirito di iniziativa ed accrescere competenze professionali.
«Fin da subito – spiegano gli assessori alle politiche giovanili dei Comuni di Piglio (Marco Camusi), Acuto (Adelmo Petrucci), Paliano (Simone Marucci) e Serrone (Anna Lisa Leoni) – le nostre Amministrazioni hanno sposato l’iniziativa che, essendo rivolta ai giovani tra i 21 e 30 anni, è stata ampiamente diffusa utilizzando anche i mezzi più comuni in questa fascia di età. Non è, quindi, un caso che il bando sia stato ampiamente pubblicizzato su internet e Facebook e, vista la concomitanza con le festività di Pasqua, sia stato prorogato di ulteriori 10 giorni per consentire a tutti di parteciparvi. Alla fine, al 18 aprile, le domande pervenute sono ben 47, una cifra ragguardevole visto che il bando era rivolto solo ai residenti e di una ristretta fascia di età».
Ora la commissione di valutazione sta esaminando tutte le domande pervenute in modo che, nelle prossime settimane, si procederà a convocare i partecipanti ai colloqui orali e stilare così la graduatoria definitiva.
Rispetto alla polemica sollevata sull’utilizzo degli strumenti di consegna delle domande, il direttore Fratarcangeli precisa: «abbiamo utilizzato i metodi istituzionali di consegna di qualsiasi domanda a bandi e concorsi, ovvero la consegna a mano o per raccomandata. Sono gli unici mezzi che consentono a tutti di partecipare, sia se vivono sul territorio sia se sono lontani, e che garantiscono rigorosità formale nella consegna, a tutela di ogni singolo partecipante. Noi, come nessun altro soggetto pubblico, non possiamo invece accettare notifiche via Facebook o con posta elettronica ordinaria. Va invece ricordato che i quattro comuni dispongono tutti di Pec (posta elettronica certificata) e, come ben sappiamo, secondo il DPR 11 febbraio 2005, n.68, essa ha valore legale che la equipara (art.48 D.Lgs. 82/2005) alla raccomandata postale con ricevuta di ritorno, purché anche il mittente disponga di posta elettronica certificata. In fondo il bando è stato pubblicato per 40 giorni, un tempo più che congruo per consentire a chiunque ne avesse avuto l’intenzione di trovare la forma migliore per partecipare. Chi dice qualcosa di diverso credo lo faccia solo in modo strumentale anche perché nessun altro bando dello stesso tipo ha utilizzato forme diverse di presentazione».
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