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13 Gennaio 2014
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REDAZIONE
FROSINONE - E’ fissato per giovedì prossimo 16 gennaio
l’incontro con i Direttori Generali e sanitari ed i responsabili dei
Dea Pronto Soccorso e sistema Ares 118 delle province
di Frosinone, Latina, Viterbo e Rieti, da parte dei vertici della Regione Lazio, al fine di "definire misure e
percorso per superare le criticità che si sono evidenziate in questi
giorni".
"I problemi emersi in ogni singola provincia - spiegano dalla Preidenza della Regione - presentano
pecularietà tali da rendere necessario un approfondimento
dei dati, cosi come dei mezzi e delle dinamiche e del grado di
criticità del sistema d’emergenza di ogni singola provincia in modo da
individuare soluzione a misura di territorio”.
Lo stesso tavolo ha coinvolto qualche giorno fa i dirigenti delle ASL di Roma e Provincia. Il quadro emerso dai Pronto Soccorso della Capitale è critico. Da quella riunione le parti sono uscite con una dichiarazione d'intenti e misure operative che sono state spiegate dalla Regione in questi cinque termini:
1)
L’applicazione integrale del decalogo sul sovraffollamento dei Pronto
Soccorso inviato dalla Direzione Regionale Salute il 29 novembre scorso.
A tal proposito le
aziende, che non avevano già attuato le misure, si sono impegnate a
procedere nell’immediato.
2)
Le necessità di posti letto, derivante dai dati ufficiali rilevati dal
sistema Sies per ovviare all’attuale emergenza, sono dai 3 ai 5 posti
letto per al giorno
per ogni struttura. Le strutture di Roma e provincia che hanno presidi
di Ps sono in tutto 33, si tratta di presidi di pronto soccorso e di Dea
di I^ e II^ livello. A questo fine tutti gli ospedali hanno accolto
l’indicazione, offerta dalla Regione, di rimodulare
i posti letto di chirurgia (attualmente sovrastimati) in posti letto di
medicina d’urgenza.
3)
Le grandi strutture (i Dea di II^ livello) dovranno ridurre al minimo i
trasferimenti dei pazienti presso le cliniche accreditate, queste
infatti dovranno essere
nella maggior parte dei casi disponibili per gli ospedali più piccoli. A
tale scopo, oggi
stesso, è stata già emanata una disposizione sul supporto delle Case di
Cura accreditate nei periodi di particolare congestionamento
dell’emergenza ospedaliera.
4)
Sono in via di definizione misure strutturali, condivise con i medici
di medicina generale, per migliorare il sistema delle cure primarie
attraverso un’unica carta
di servizi e per l’apertura di ambulatori di quartiere in ogni
Municipio di Roma, anche il sabato e la domenica qualora vi siano
condizioni particolari.
5)
Saranno avviate immediatamente delle verifiche, così come è stato
chiesto dal Ministero della Salute, sulle reali motivazioni del
cosiddetto blocco ambulanze verificando
se vi fossero o meno posti disponibili, se e con quale modalità vengono
usate ambulanze di soccorso private, se e quante ambulanze di soccorso
sono parzialmente utilizzate.
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