ANAGNI -
"Ridare al Prefetto i poteri in materia di sanità".
E' quanto emerso, provocatoriamente, venerdì sera in un'assemblea promossa dai cittadini e associazioni che compongono il comitato Salviamo l'Ospedale, riguardo ad una possibile quanto clamorosa azione di protesta dei Sindaci del comprensorio, contro la chiusura e il depotenziamento dell'ospedale di Anagni (foto archivio a dx ).
Un centinaio i cittadini presenti in una sala della parrocchia, in piazza Innocenzo III. L'incontro quando manca un mese, ormai, al pronunciamento del TAR del Lazio che dovrà definitivamente decidere sulle sorti del nosocomio di via Onorato Capo.
Lavoratori, sindacalisti, rappresentanti di associazioni e partiti hanno preso parte all'assemblea dei cittadini che ha riportato il tema dell'ospedale anagnino al centro del dibattito, con il suo futuro appeso a un filo e il destino di tanti cittadini-pazienti del comprensorio che sono costretti a lunghi viaggi della speranza, nella migliore delle ipotesi verso il pronto soccorso e gli ambulatori dell'ospedale Spaziani di Frosinone, che è giunto ormai al collasso, oppure addirittura fuori provincia o regione.
Tra i Sindaci purtroppo era presente solo il primo cittadino di Sgurgola Antonio Corsi. E questo non è stato un bel vedere. Mentre il commissario del comune di Anagni Ernesto Raio ha annunciato nei giorni scorsi di voler incontrare il Prefetto per discutere della situazione.
L'assemblea
ha avuto qualche momento di tensione quando qualcuno in sala ha cercato di
"strumentalizzare" politicamente la questione. Da registrare anche
l'impegno assunto dal consigliere regionale PD Mauro Buschini (foto a sx) che ha
detto di voler fare tutti i passi necessari a dotare il Punto di primo
soccorso dell'ospedale di Anagni di un cardiologo e un anestesista h
24. Una dotazione quanto mai opportuna che darebbe fiato al servizio che viene
prestato nel punto di primo soccorso anagnino.
Intanto però, ancora una volta, il destino del nosocomio che serve oltre 80mila utenti nel comprensorio dell'area nord della provincia, è appeso ad un filo: una sentenza della magistratura amministrativa che dovrebbe arrivare con l'anno nuovo.
Urge quanto mai però un piano di rilancio e di totale riqualificazione.
A tornare
sull'argomento in una nota stampa il sindacato dei pensionati della UIL
che in una documento a firma del segretario Emilio Lucidi e della
responsabile della Lega pensionati Angela De Santis scrivono: Quando si
dice "Fare presto" vuol dire dare la possibilità ai bisognosi di
cure, una speranza in più e una sicurezza maggiore al personale medico,
infermieristico e ausiliario.
La gente è esasperata dalle lunghe attese. I Pronto soccorsi stanno diventando ingovernabili, anzi a rischio. La stampa ci mette a conoscenza di quali e quante sono le reazioni verbali e fisiche di famigliari sul personale, colpevole di fare il massimo e non essere sufficiente.
Le famiglie portano il malato altrove, iniziando il viaggio della speranza che quando va bene arriva in strutture fuori Regione con aggravio delle loro già insite difficoltà e dell'ingente costo che la ASL di Frosinone è costretta a subire.
Costi che poi vengono " Sbattuti in faccia al cittadino e lo si obbliga al famoso piano di rientro, all'aumento dell'Irpef regionale alla chiusura di Ospedali, al ridimensionamento dei servizi necessari, ai tempi delle prestazioni con ore di 35 minuti.
Dalla assemblea voluta dal comitato Salviamo l'ospedale riprende corpo la speranza di riavere una struttura che possa accogliere e curare i cittadini della zona nord, come la sua nobile storia ci insegna.
L'impegno di Schietroma (PSI) - anch'egli presente in sala ndr - con una mozione atta a ridare immediatamente senso al Pronto soccorso e reparti di chirurgia e medicina, del consigliere Buschini che allontana lo spettro di altri tagli alla sanità Ciociara e l'assicurazione di un cardiologo e un anestesista ad Anagni, lasciano alla gente un buon messaggio.
Questo ci unisce e ci allontana dal silenzio-assenza dei sindaci del territorio ( Sempre presente il sindaco di Sgurgola) che dovrebbero sentirsi responsabilizzati del loro ruolo e del dovere che hanno nei confronti dei cittadini.
Ci impegna a tenere alta la guardia - prosegue la nota Uil - soprattutto ora che sta per arrivare l'esito dell'ennesima sentenza sulla chiusura dell'ospedale e sulle scelte che si stanno elaborando alla Regione Lazio
Finalmente
un momento di chiarezza sui ruoli dirigenziali alla ASL, con il ritorno del
direttore generale Dott. Vicano (foto a sx) conoscitore attento della situazione
generale e delle esigenze dei territori.
A lui chiediamo un intervento immediato a una attenta razionalizzazione delle spese, di una migliore organizzazione atte alle risposte e del riconoscimento di strutture come Anagni in grado sin da subito a collaborare alla soluzione delle evidenti difficoltà che stanno incontrando i pronto soccorsi di Frosinone e Colleferro.
La nostra lotta a difesa dell'ospedale non è una questione campanilistica ma una battaglia di civiltà.
Un invito ai sindaci del territorio a riflettere e a non girare la testa dall'altra parte. a capire che alla crisi economica e sociale non si può aggiungere la chiusura dell'Ospedale di Anagni.
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