FROSINONE - "Il 9 settembre è stata fissata la Conferenza dei Sindaci dell’Ato 5 che avrà all’ordine del giorno la discussione sulla risoluzione contrattuale contro il gestore Acea Ato5.
Negli ultimi mesi - scrive in una nota il coordinamento provinciale Acqua Pubblica - si sono susseguiti diversi appuntamenti in Provincia che hanno portato alla messa in agenda della Conferenza del 9/09.
Dopo le due Assemblee dei Sindaci di aprile andate deserte in cui i Comitati dei cittadini hanno preteso che venisse portato all’ordine del giorno la risoluzione contrattuale, i nostri Sindaci sono riusciti (guarda caso) a nominare i nuovi membri della Consulta D’Ambito che nel corso dell’estate si è riunita decidendo il ricorso al Tar per la determina del Commisario ad acta incaricato di revisionare i pianid’ambito e le tariffe dal 2006-2013, ma la questione, che è al primo punto dell’ordine del giorno della Conferenza, è ancora tutta da discutere!
Secondo il Commissario ad acta andrebbero riconosciuti al gestore Acea Ato5 i costi operativi maggiorati per cui il gestoredovrebbe recuperare 75 milioni di euro che noi utenti chiaramente ciritroveremo inbolletta!Di cosa stiamo parlando quando la situazione, che è agli occhi di tutti, è diventata talmentedisastrata, grave, insostenibile che i cittadini calpestati nel loro diritto più inalienabile efondamentale sono arrivati a contestare le bollette illeggittime con un atto di obbedienza civile!!
Si è privatizzato il servizio idrico - prosegue la nota del coordinamento - mercificando di fatto un bene di tutti essenziale alla vita,e mentre si aspettavano investimenti mai fatti l’acqua è entrata nelle dinamiche del profitto.
La gestione del nostro servizio idrico in questi anni ha danneggiato la risorsa acqua, chi la usa e il suo territorio. Il gestore non ha garantito la qualità dell’acqua, l’efficienza delle reti degli impianti, il funzionamento dei depuratori e condotti fognari, fa pagare con la bolletta investimenti previsti nel piano degli investimenti e mai effettuati, eroga tariffe illegittime con aumenti che disattendono i limiti previsti dalla legge e che vengono applicati retroattivamente, minaccia riduzioni di flusso e distacchi...
Non c’è niente da contrattare con un gestore bandito. Dobbiamo uscire dall’abbraccio mortale del privato, avere il coraggio di riprenderci l’acqua, ristabilire la legalità esoddisfare i diritti della cittadinanza che è l’obiettivo primo della politica.
Il Coordinamento Provinciale Acqua pubblica - conclude quindi la nota - invita tutti i Sindaci all’incontro che si terrà il 5 settembre c.a. presso la sala di rappresentanza dell’Amminstrazione Provinciale in cui spera di dar luogo ad un dibattito ed un confronto positivo in vista di una decisione risolutiva e improrogabile che dovrà essere presa in sede di Conferenza dei Sindaci e che dovrà soddisfare i diritti della cittadinanza della nostra provincia".
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