FROSINONE - E' vero, ultimamente la Ciociaria è sfortunata con la politica. A ogni livello.
Niente esponenti ciociari nella Giunta regionale varata da Nicola Zingaretti alla Pisana. Niente più governo Provinciale a palazzo Gramsci, dopo la decadenza di Antonello Iannarilli, dimessosi per partecipare alle regionali e il commissariamento.
Ora la Ciociaria fa capolino, negativamente s'intende, "all'ordine del giorno" della riunione nazionale dei Senatori - pardonne! cittadini senatori - del Movimento Cinque Stelle.
Cosa porta il frusinate nei palazzi grillini della politica? Si discute di una espulsione: quella del cassinate Marino Mastrangeli, neoletto a Palazzo Madama e reo di aver violato le regole dei Grillini: non partecipare a talk show televisivi. Così oggi alle 19 il capogruppo Vito Crimi ha convocato i Senatori per votare l'espulsione di Mastrangeli.
«Di tanti problemi che ha l'Italia oggi il M5S si riunirà solamente per discutere un unico punto: la mia esplusione! - ha sentenziato al Tgcom 24 - questo solo perchè mi sono permesso di partecipare alle interviste televisive. Questo è un attentato alla democrazia ed alla Costituzione.
Stasera pretendo che ci sia una diretta streaming perchè
la gente dovrà farsi un'opinione e questa non sarà una riunione
carbonara che non possono essere più consentite. Purtroppo noi siamo
partiti che dovevamo essere il movimento della trasparenza! Non si può
espellere un parlamentare - ha aggiunto - perchè parla e ha fatto
interviste».
Nel corso dello streaming, Mastrangeli ha argomentato: «Un parlamentare che non parla è un controsenso che non è immaginabile neanche in Corea del Nord».
Ma l'autodifesa non è stata accolta dagli eletti, che a maggioranza hanno votato a favore dell'espulsione del senatore dal gruppo M5S, che dovrà essere confermata dagli iscritti al MoVimento.
Ecco, dunque, non c'è pace tra politica e Ciociaria. Nemmeno nel Movimento Cinque Stelle, la novità della politica italiana. Chissà perché...
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