FROSINONE - Rischiano di pagarla i Sindaci dei comuni che ricadono nell'Ato5, gli svantaggi economici a carico dei cittadini che sarebbero derivati dalla transazione del 2007.
In quella circostanza infatti l'assemblea dei Primi cittadini si espresse riconoscendo al gestore del servizio idrico, ovvero ad Acea spa, i "maggiori costi sostenuti e il conseguente aumento delle tariffe".
Una storia su cui sta indagando la Procura regionale della Corte dei Conti, e che ha fatto esprimere la magistratura contabile per la "messa in mora" dei Sindaci che votarono quell'atto. Intanto nella sede dell'Ato 5 di via Firenze, è giunta la Guardia di Finanza per acquisire documenti e relativa delibera di quel lontano 2007.L'ennesima puntata di una vicenda che ha visto innalzare per i cittadini ciociari le tariffe del servizio idrico, che non ha visto negli anni significativi miglioramenti del servizio stesso ma che, soprattutto, non ha risparmiato polemiche politiche roventi tra chi amministrava allora, la compagine di centrosinistra guidata dal presidente Francesco Scalia, e chi governa la Provincia oggi, il centrodestra di Antonello Iannarilli.
Quest'utimo ha intrapreso, fin dal suo insediamento, un braccio di ferro con Acea, che per ora ha sortito solo la nota decisione di commissariare l'Ato5 con conseguente aumento delle tariffe al metro cubo per i cittadini. Non solo. Di recente è arrivata anche la pronuncia del Tribunale che ha imposto all'Ato di pagare al gestore del servizio idrico ben 15milioni di euro.
Siamo nel bel mezzo di un terremoto politico le cui conseguenze e i cui effetti non è possibile ancora comprendere del tutto.
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