
"Siamo alla confusione e alla fuga - scrivono dall'opposizione - è una crisi di palazzo".
La crisi, ricoridamo, è scoppiata dopo che i ministri dei Beni culturali e dell'Ambiente, Giancarlo Galan e Stefania Prestigiacomo, hanno fatto passare nel corso dell'ultimo Consiglio dei Ministri la decisione di ricorrere al Corte Costituzionale su alcuni aspetti urbanistici, paesaggistici e ambientali di dubbia legittimità e applicabilità del cosiddetto Piano Casa, fiore all'occhiello dei provvedimenti varati dalla maggioranza in Consiglio regionale.
"La decisione degli assessori Pdl di rassegnare le dimissioni - è stato il commento a caldo dei consiglieri regionali del Partito Democratico - in pratica metà dell’esecutivo, è la naturale conseguenza di un metodo di governo basato sull’arroganza e di uno sfilacciamento sempre piu evidente dei rapporti tra la presidente e il partito di maggioranza relativa oltre che con la società civile del Lazio. Non poteva finire che cosi. Dopo solo 18 mesi l’esperienza di un esecutivo nato male, e lacerato da divisioni interne sempre piu forti, è arrivata al capolinea. Quanto dichiarato dagli assessori per giustificare le loro dimissioni , per altro, è gravissimo , perche rivendicano il fatto di non aver avuto via libera nel disarticolare leggi dello stato. Un modo di governare bambinesco e che sta provocando guai profondi al tessuto sociale ed economico della nostra Regione. Solo pochi giorni fa il segretario del Pdl Alfano magnificava le sorti dell’esecutivo guidato dalla Polverini. Chiacchiere di circostanza per coprire un fallimento evidente. Tutto questo trasforma il Lazio in un ring per la resa dei conti tra le bande del Pdl. E’ uno spettacolo indecente perche cosi si tengono in ostaggio i problemi dei cittadini , delle famiglie, delle imprese, e dei Comuni del Lazio".
Dal PdL la reazione non si è fatta attendere con le dure parole del vice coordinatore regionale Alfredo Pallone: “Polemiche strumentali, assenza di proposte e la solita imbarazzante strategia improntata al tanto peggio tanto meglio. Sono queste le uniche frecce nella faretra di un centrosinistra che con la consueta faccia di bronzo non ha perso l’occasione per sferrare un indecente attacco alla presidente Polverini ed alla sua Giunta. Nella passata legislatura – ha proseguito Pallone – la Giunta di sinistra ha adottato un piano Casa fallimentare ed ha lasciato in eredità all’attuale amministrazione un debito da 25 miliardi di euro. Ha prodotto un piano dei rifiuti che ha aumentato la cubatura delle discariche rendendo necessaria una complessa opera di risanamento ambientale; ed ha attuato politiche sanitarie disastrose sotto il profilo economico e dei servizi resi al cittadino. L’attuale Governo regionale – conclude Pallone – ponendo al centro le istanze e le reali esigenze dei cittadini, sta lavorando per rimettere in moto un sistema economico e sociale che i signori della sinistra hanno letteralmente devastato. Se ne prendessero atto, non perderebbero l’occasione per tacere”.
Intanto però il PD diffonde il testo dell'impugnativa ministeriale, ovvero la parte del Piano casa che il Governo ha portato in Tribunale: "Volevano un condono tombale -spiegano dalle parti del PD- anche nelle aree vincolate" ed il Governo dello stesso colore politico della Giunta Polverini ha deciso di fermare tutto. “Siamo chiaramente davanti a un’arlecchinata dei teatranti del PdL - spiega ironico il consigliere PD Renzo Foschi - che si esibiscono sul palco della Giunta regionale. Pronostico: il ritorno all’ovile dei fieri condottieri nel giro di qualche ora. Ma se dal Piano Casa riuscissimo a passare al Piano ‘A Casa’ non sarebbe male. Soprattutto per imprese, comuni e cittadini del Lazio”.
La Regione Lazio intanto in una breve nota dell'Assessorato all'urbanistica spiega che il Piano Casa è ancora in vigore, e che i cittadini possono presentare istanze e richieste come la legge regionale prevede.
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