ANAGNI - Doveva essere presentato entro la fine di settembre, e sarebbe in via di ufficializzazione, il piano industriale per il rilancio dello stabilimento Marangoni di Anagni. Dopo gli scioperi di febbraio con i quali i lavoratori avevano contestato le modalità di riduzione dei costi del lavoro, i successivi referendum e la crisi di luglio, quando si è temuto il peggio per lo stabilimento anagnino, all’inizio di agosto è stato infime raggiunto un accordo con la Regione Lazio per adottare il «Training on the job».
Si tratta di una nuova formula prevista dalla riforma del lavoro voluta dal ministro Fornero che consente di alternare turni di lavoro e aggiornamento professionale per 407 dipendenti, mentre l’azienda ha il tempo di ridefinire le strategie e gli investimenti da mettere in atto per recuperare produttività e competitività in un difficile contesto di mercato. Ciò ha consentito di traghettare l’azienda fino al 2013, ma i piani vanno ovviamente definiti con un certo anticipo.
Novità sono dunque attese nelle prossime settimane: in particolare, c’è attesa per il nome della società che dovrebbe entrare nell’assetto proprietario in joint-venture con l’attuale proprietà, e che dovrebbe essere ufficializzato a breve.
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