ANAGNI - Si aprono le urne alla Marangoni Tyre, lo stabilimento delle Quattrostrade che da lavoro a 450 operai.
I lavoratori infatti saranno chiamati oggi e domani, e poi il 2 e 3 maggio prossimi, ad esprimersi sull'ipotesi di accordo che Cgil, Cisl, Uil e Cisal hanno sottoscritto con la proprietà a proposito di riduzione dei costi e recupero della produttività.
Un accordo osteggiato dalla Ugl Chimici che si è opposta con fermezza anche sull'opportunità stessa del referendum, in contrasto con le Rsu delle altre sigle sindacali.
La vicenda è ormai nota. L'accordo faticosamente firmato dalla maggior parte delle Rsu prevede maggiori sacrifici per gli operai (si è parlato anche di taglio della tredicesima mensilità), per permettere all'azienda di rientrare di almeno il 30% dei costi, attribuibili alla voce stipendi dei lavoratori. Persino uno sciopero ha diviso i sindacati, così come il referendum odierno che però darà la possibilità agli operai, diretti interessati della vicenda, di esprimersi.
Forte si è levata in queste ore però, la voce di contestazione dell'Ugl che ha parlato di "poca informazione già prima del referendum" nei confronti degli operai. L'Ugl punta il dito contro le altre sigle per non aver "potuto partecipare" sempre ai tavoli di confronto e rivendica una posizione "coerente" con il mandato della Rsu (rappresentata da Gianfranco Giuliani) " a favore dei diritti dei lavoratori della Marangoni".
Si vota oggi fino alle 17 e domani dalle 8 alle 16.30. E poi una seconda tornata ci sarà il 2 maggio dalle ore 10 alle 17 e il 3 maggio dalle 8 fino alle 16.30. Qualche giorno ancora dunque e si saprà davvero cosa pensano gli operai.
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