
Lo trattiamo subito, alla prima puntata di queste note, perché siamo nei mesi in cui si acquistano e mettono a dimora le nuove piantine, e l’unico metodo veramente efficace per combattere questo cinipide è di prevenire il suo ingresso nei nostri frutteti, verificando che il materiale di propagazione che si acquista (siano selvatici, siano astoni cioè piante già innestate, siano marze con cui si innesterà da febbraio) sia sano, cioè sia corredato dal “passaporto verde” che i vivaisti sono obbligati ad emettere per la specie castagno. Tanta prudenza è davvero necessaria per evitare l'uteriore diffusione del parassita.
L'identikit del cinipide

Queste infestazioni possono compromettere gravemente sia lo sviluppo delle piante (che non muoiono ma deperiscono, non sviluppano germogli di crescita e di rinnovo), sia la produzione (infatti non si formano gli organi fiorali, cioè né gli amenti né i cardi).
Come contrastare la diffusione del cinipide
L’unica forma di lotta applicabile al momento nell’area di Fiuggi, consiste nel prevenire, ma poi anche nel controllare le piante frequentemente (soprattutto al risveglio vegetativo), nel tagliare e subito bruciare gli organi vegetali infestati, da fine luglio al maggio successivo. Nel dubbio, immediatamente vanno segnalati al Servizio Fitosanitario Regionale (fax 06 51686828, Roma, via Lanciani) i casi sospetti e la provenienza degli astoni di castagno acquistati di recente.

La lotta biologica ha dato risultati molto promettenti con l’introduzione dal Giappone del parassitoide specifico Torymus sinensis, che là in quel Paese ha permesso di contenere l’infestazione di Dryocosmus al di sotto della soglia di danno (corrispondente al 30% dei germogli infestati). Nell’Università di Torino l’Istituto di Entomologia Agraria studia il problema dal 2002 e ha allestito “aree di moltiplicazione” di Torymus, che sta già “lanciando” in varie regioni italiane: il prof. Paparatti dell’Università di Viterbo sta introducendo il Torymus nell’area castanicola di Segni. Proseguono intanto gli studi su altri parassitoidi già segnalati in Italia, e su nuovi.
Infine va segnalato il filone di ricerche basate sulla resistenza varietale, perché s’è visto che nelle gemme della cultivar Bouche de Betizac (ibrido eurogiapponese) le larve del Dryocosmus muoiono: si stanno facendo indagini sui motivi della resistenza e incroci per studiare la trasmissibilità genetica del carattere di resistenza.
Insomma, per effettuare una efficace lotta agronomica contro questo dannosissimo parassita occorre certo (oltre ai tecnici e ai finanziamenti pubblici) un’ampia partecipazione degli stessi castanicoltori.
Prossimi approfondimenti sulla castanicoltura da frutto
Crediamo che possa essere utile, ai lettori e innanzitutto a chi in zona coltiva castagni, disporre di notizie relative alla castanicoltura da frutto, in un momento in cui l’argomento è tornato alla ribalta in ambito ambientalistico, agronomico, mercantile, nutrizionista e culinario. Inoltre è ben noto che i castagneti di Fiuggi e del circondario costituiscono un elemento essenziale delle caratteristiche edafiche e paesaggistiche dell’area, utilissimi anche nel contribuire a determinare le peculiari ottime caratteristiche salutari dell’ambiente e delle acque che rendono Fiuggi tanto famosa e tanto frequentata.
L’idea (arrivata una sera gustando tra amici le buone caldarroste nostrane) è di fornire, in una breve serie di note, ognuna dedicata a uno specifico argomento, dati conoscitivi aggiornati, curando che gli aspetti tecnici e scientifici siano corretti, così che chi volesse cercare poi di approfondire le conoscenze (studenti, operatori commerciali ecc) sappia usare le parole giuste, la giusta terminologia per rivolgersi e chiedere ai tecnici o agli esperti (ad esempio degli uffici agricoli regionali, delle scuole professionali, degli enti di ricerca, su internet ecc.).
Su questi argomenti abbiamo molte e recenti notizie, perché il 16 ottobre scorso, a Cuneo, si è concluso il 5° Convegno Nazionale sul Castagno, abbinato al 1st European Congress on Chestnut, in una manifestazione unica nominata Castanea 2009, collegata alla Fiera del Marrone di Cuneo. La partecipazione di 22 delegazioni straniere ha permesso di fare il punto sulla situazione mondiale, in 85 relazioni e comunicazioni orali, 110 poster, visite tecniche a frutteti e industrie di lavorazione delle castagne e industrie dolciarie, agriturismi ed altro, con dimostrazioni in campo di macchine operatrici e di potatura.
Insomma: le novità nel settore non mancano: vi terremo aggiornati!
Vedi anche:
Lazio, parte la lotta contro il cinipide del castagno
Cinipide, cos'è e come combatterlo: le ultime novità sulla lotta alla vespa cinese
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