ANAGNI - L'Associazione Diritto alla salute (DAS) non ci sta, e alza forte la voce contro l'ultima decisione della Direzione sanitaria Asl di chiudere l'Unità di terapia intensiva coronarica dell'ospedale.
Il sodalizio presieduto da Sandro Compagno scrive in una nota:
"La direzione aziendale della ASL di Frosinone ha comunicato l’adozione di un provvedimento di urgenza che dispone l’ulteriore ridimensionamento dei servizi, dei posti letto e del personale attualmente in forza presso l’Ospedale di Anagni.
La Direzione aziendale ha disposto, a decorrere dal 15.10.2012: l’accorpamento delle UU. OO. di Medicina Generale e di Cardiologia con la riduzione dei posti letti globali da 28 a 20; la disattivazione temporanea dell’ UTIC con blocco dei ricoveri e trasferimento dei pazienti presso le U.O. Cardiologia/ UTIC di Frosinone; la pronta disponibilità notturna integrata per i dirigenti medici delle UU. OO. Medicina e Cardiologia; l’accorpamento delle UU. OO. di Chirurgia Generale e di Urologia con servizio di pronta disponibilità notturna congiunta.
Proprio l’Unità di terapia intensiva cardiologica, fu citata per prima nell’Ordinanza dell’Agosto 2011 del Consiglio di Stato, come esempio di quei reparti funzionanti dell’Ospedale di Anagni - scrive ancora la DAS -che garantiscono, a circa 80.000 assistiti, l’accesso “con modalità ragionevoli, ad un livello di assistenza sanitaria effettivamente corrispondente alle esigenze terapeutiche richieste da patologie molto diffuse”. Quella ordinanza scongiurò la chiusura dell’Ospedale di Anagni prevista per l’ottobre del 2011.
La ASL ci tiene a precisare - specifica poi la DAS che nei gionri scorsi ha chiesto le dimissioni (in foto a sx)dei dirigenti Asl - che il provvedimento ha carattere di emergenza e temporaneità e di esso sono state informate le competenti Autorità.
Questo provvedimento però è del tutto simile, nella provvisorietà, a quello adottato per la chiusura del reparto di ortopedia che doveva riaprire il 16 settembre scorso ed invece è ancora chiuso. Abbiamo più volte richiamato l’attenzione di tutti sulla pericolosità della linea della direzione ASL seguendo la quale si arriverà all’udienza del 4 dicembre p.v. presso il TAR del Lazio, con l’Ospedale di Anagni ormai svuotato di servizi, di pazienti e di personale.
Un’impostazione a cui ci opponiamo da mesi - conclude la nota della DAS - con puntuali esposti alle forze dell’ordine, alla Prefettura e alla Magistratura per pretendere il rispetto della legalità. Esposti ed appelli che finora purtroppo sono rimasti inascoltati".
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